mercoledì 24 febbraio 2021

Novità, "Rosanna Giordano, Alla ricerca di una terra lontana. Vita da emigranti", Edizioni Kemnonia, pp. 242, euro 14,90


"Alla ricerca di una terra lontana" racconta la storia di molti siciliani costretti ad andare via dalla propria terra in cerca di fortuna. Givona, un piccolo paese dell’entroterra siciliano, viene distrutto da un terremoto e lo stesso sindaco, in evidente difficoltà, esorta tutti a lasciare la propria terra che non ha più nulla da offrire ai suoi abitanti. Nicola e Rosaria, a quel punto, decidono di affrontare un lungo viaggio, attraversando l’oceano, sfidando il loro destino e il loro status sociale per trovare un riscatto che nella tendopoli in cui ormai vivono non potrebbero avere. La storia non è solo quella di due giovani che scappano dalla “cattiva sorte” per poter vivere una vita serena, ma è anche quella delle prepotenze che molte volte i più poveri e meno potenti sono costretti a subire. Nicola e Rosaria però riusciranno a trovare la loro terra felice. L’autrice racconta la storia di molti emigranti che hanno dovuto fare le valigie, con quel poco che avevano, abbandonare la loro patria e le loro famiglie di origine, costretti dalla necessità, senza sapere cosa potesse aspettarli. Alla fine, una terra lontana si mostra più grata della propria terra natia, ma con la consapevolezza che il vero benessere esiste solo in virtù della collaborazione di tutti gli individui di buona volontà.

 

ROSANNA GIORDANO, è nata a Palermo nel 1964. Nel 1969 è emigrata con la famiglia nel sud est dell’Australia, a Melbourne, affrontando un lungo viaggio per mare con la nave da crociera “Angelina Lauro”. Nel 1976 tutta la famiglia Giordano ritorna a Palermo, questa volta in aereo. Qui, l’autrice, pur nella difficile situazione di adattarsi ad un ambiente totalmente diverso, frequenta tutti i gradi delle scuole statali, fino al conseguimento della Laurea in Lingue e Culture Moderne. Il suo esordio come scrittrice avviene con Alla ricerca di una terra lontana, in cui si racconta la sua esperienza di emigrante, ma anche la sua attitudine a fare da “infermiera” in seno alla famiglia, nonché a se stessa.

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